Al torneo di calcio Ringo di Torino, 12
maggio 2013...
Siamo stati tutto il giorno sotto il
sole. Una partita dietro l'altra da arbitrare, segnare i risultati e
farli firmare ai mister per evitare reclami sulla classifica. Già,
l'importantissima classifica.
Bimbi che corrono avanti e indietro sui
campi, sotto il sole battente, per raggiungere la finale.
C'erano squadre arrivate da lontano,
dopo lunghi viaggi, altre che calpestavano lo stesso campo che li
accoglie ogni settimana per gli allenamenti... ma tutti con lo stesso
intento, vincere il torneo.
Dopo otto ore sotto il sole, si arriva
alla finale della categoria “Junior”, tra due squadre che si
danno battaglia fino ai rigori.
Osservando la lotteria dei rigori, mi
capita di vedere un bimbo che trattiene le lacrime, nervoso.
Nervosissimo.
È il portiere di una delle due
squadre. Ha appena subito un gol su rigore. Un rigore che era
costretto a parare, per far vincere la sua squadra. Ha addosso gli
occhi dei compagni, dei tifosi, dello speaker che racconta senza
sosta la manifestazione, del mister che da tutto il giorno riesce ad
urlare solamente una cosa ai suoi ragazzi... GRINTA!!
Mi trovo vicino a lui.. gli allungo la
mano aperta e gli dico: “vieni qui bello.. batti un 5!”
Mi si avvicina, gli metto un braccio
intorno al collo, e appoggio la mia mano sul suo petto. Il cuore
batte all'impazzata. Ha appena sbagliato una parata decisiva. Tutti
lo sanno e non fanno molto per fargli sentire meno pressione. Il
mister gli urla.. GRINTA!!
Gli dico di stare tranquillo, che nel
calcio di rigore parte svantaggiato, che nel 90% dei casi chi tira
fa gol... “devi solo scegliere dove tuffarti e sperare che
l'avversario tiri da quella parte”.
Il bimbo annuisce. Si mette in porta.
L'arbitro fischia e... GOL!!
Il mister: “GRINTAAA!!”.
Il bimbo, sguardo basso e pugni chiusi,
trattiene a fatica le lacrime.
Mentre il suo mister carica alla sua
maniera il giocatore che va a calciare il rigore, il portiere si
avvicina a me. Il mio braccio è di nuovo attorno al suo collo, il
suo cuore batte di nuovo all'impazzata. Lo invito a sentire il
battito.. “va troppo forte, devi stare tranquillo. Ricordati,
scelgo un lato e mi butto.. Tutto qui!”.
Il bimbo annuisce. Si mette in porta.
L'arbitro fischia e... PARATA!!
Tutti esultano e festeggiano per la
vittoria del torneo...
Io, per la sua.