tag:blogger.com,1999:blog-47036210513578842782024-03-13T07:51:26.955-07:00El caballero de la triste figuraPanzuhttp://www.blogger.com/profile/12665543176038148776noreply@blogger.comBlogger30125tag:blogger.com,1999:blog-4703621051357884278.post-86871829211366470752013-07-29T03:51:00.000-07:002013-07-29T03:51:51.436-07:00A Sophia<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiuBZVSwXPpoJUssYKvTS0JfU4_Wgu8TkDhJCQkIEYBe8n4XnvkFFEm4i3prwqkzxjGSubOVP0lywPgyC-nGh_vzmaIk4atUkgtkcXJEJfRlcFGlr8992TsPZeTQv7YJ-HncsAqrOgEss4K/s1600/pozos+3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiuBZVSwXPpoJUssYKvTS0JfU4_Wgu8TkDhJCQkIEYBe8n4XnvkFFEm4i3prwqkzxjGSubOVP0lywPgyC-nGh_vzmaIk4atUkgtkcXJEJfRlcFGlr8992TsPZeTQv7YJ-HncsAqrOgEss4K/s320/pozos+3.jpg" width="320" /></a></div>
Guardandoti e "pugnando" con te<br />
si rinasce,<br />
si assapora nuovamente la fantasia<br />
dell'infanzia,<br />
si tolgono le maschere e le armature<br />
dell'età adulta.<br />
La stessa età che ti proibisce<br />
di mangiare con le mani<br />
di sporcarti i vestiti<br />
di appoggiare le tue mani sul viso di altri<br />
di sperimentare i tuoi sensi.<br />
Ed io mi chiedo l'utilità<br />
del galateo<br />
che trasforma in principessa una dea<br />
che trasforma in uno stagno<br />
un pozzo di vita.Panzuhttp://www.blogger.com/profile/12665543176038148776noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4703621051357884278.post-83793602225865438872013-05-12T15:56:00.001-07:002013-05-12T15:56:33.758-07:00Vittorie che contano.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqjPqHerGzlsC9oMUKpNYI3Z7Ita6l569uZol4oCud9WLPGepaQpghkSlOI5GTvwrdFbKjst2oSU8cBJj7MlW_C4Nm2eA1p0iTHVgq_PmffL1tsG9g8zdAqkFwB-rOFQI1L48YVCeoKO6a/s1600/ejzbtj.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqjPqHerGzlsC9oMUKpNYI3Z7Ita6l569uZol4oCud9WLPGepaQpghkSlOI5GTvwrdFbKjst2oSU8cBJj7MlW_C4Nm2eA1p0iTHVgq_PmffL1tsG9g8zdAqkFwB-rOFQI1L48YVCeoKO6a/s1600/ejzbtj.png" /></a></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Al torneo di calcio Ringo di Torino, 12
maggio 2013...</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Siamo stati tutto il giorno sotto il
sole. Una partita dietro l'altra da arbitrare, segnare i risultati e
farli firmare ai mister per evitare reclami sulla classifica. Già,
l'importantissima classifica.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Bimbi che corrono avanti e indietro sui
campi, sotto il sole battente, per raggiungere la finale.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
C'erano squadre arrivate da lontano,
dopo lunghi viaggi, altre che calpestavano lo stesso campo che li
accoglie ogni settimana per gli allenamenti... ma tutti con lo stesso
intento, vincere il torneo.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Dopo otto ore sotto il sole, si arriva
alla finale della categoria “Junior”, tra due squadre che si
danno battaglia fino ai rigori.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Osservando la lotteria dei rigori, mi
capita di vedere un bimbo che trattiene le lacrime, nervoso.
Nervosissimo.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
È il portiere di una delle due
squadre. Ha appena subito un gol su rigore. Un rigore che era
costretto a parare, per far vincere la sua squadra. Ha addosso gli
occhi dei compagni, dei tifosi, dello speaker che racconta senza
sosta la manifestazione, del mister che da tutto il giorno riesce ad
urlare solamente una cosa ai suoi ragazzi... GRINTA!!</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Mi trovo vicino a lui.. gli allungo la
mano aperta e gli dico: “vieni qui bello.. batti un 5!”</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Mi si avvicina, gli metto un braccio
intorno al collo, e appoggio la mia mano sul suo petto. Il cuore
batte all'impazzata. Ha appena sbagliato una parata decisiva. Tutti
lo sanno e non fanno molto per fargli sentire meno pressione. Il
mister gli urla.. GRINTA!!</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Gli dico di stare tranquillo, che nel
calcio di rigore parte svantaggiato, che nel 90% dei casi chi tira
fa gol... “devi solo scegliere dove tuffarti e sperare che
l'avversario tiri da quella parte”.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Il bimbo annuisce. Si mette in porta.
L'arbitro fischia e... GOL!!
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Il mister: “GRINTAAA!!”.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Il bimbo, sguardo basso e pugni chiusi,
trattiene a fatica le lacrime.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Mentre il suo mister carica alla sua
maniera il giocatore che va a calciare il rigore, il portiere si
avvicina a me. Il mio braccio è di nuovo attorno al suo collo, il
suo cuore batte di nuovo all'impazzata. Lo invito a sentire il
battito.. “va troppo forte, devi stare tranquillo. Ricordati,
scelgo un lato e mi butto.. Tutto qui!”.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Il bimbo annuisce. Si mette in porta.
L'arbitro fischia e... PARATA!!</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Tutti esultano e festeggiano per la
vittoria del torneo...</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Io, per la sua.</div>
Panzuhttp://www.blogger.com/profile/12665543176038148776noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4703621051357884278.post-68989665426888223692013-01-07T14:26:00.003-08:002013-01-08T11:25:47.758-08:006 gennaio 2013<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5oOztgQqvId5E237mCKQVZ9zrD-JH5_nog92MKNu6Tuk4f3nSzkNOsyx5ubJv2M7heWprrYRadvbiK2wLDRxsOOjYA8ya6HcgyVI4li2H3jW9fy8lm8uaXamfwFuPUn0lAn2sryCuGJOq/s1600/sas+negher.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5oOztgQqvId5E237mCKQVZ9zrD-JH5_nog92MKNu6Tuk4f3nSzkNOsyx5ubJv2M7heWprrYRadvbiK2wLDRxsOOjYA8ya6HcgyVI4li2H3jW9fy8lm8uaXamfwFuPUn0lAn2sryCuGJOq/s400/sas+negher.jpg" width="297" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Solo il ticchettio di rinvii<br />
sulla roccia metamorfica,<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
le unghie grattano la parete<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
alla ricerca della cima.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Sostando sui piedi, dolenti<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
contemplo il panorama mozzafiato<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
accarezzato da un vento di primavera<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
mite e profumato.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Lascio<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
tra le mani di un fedele compagno<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
amico di sempre<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
lo splendore della vita.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Lui<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
ai piedi della falesia<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
io<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
ai piedi del cielo<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
condividiamo l'emozionante potenza <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
della natura.<o:p></o:p></div>
Panzuhttp://www.blogger.com/profile/12665543176038148776noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4703621051357884278.post-65433275543799831132012-12-08T12:13:00.001-08:002012-12-08T12:13:14.415-08:00Chi se ne frega...<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixM_UKKdiqN92ihHBaiW-r9IpmGNgo1svjwSISQaqvqYwuXVa4czfAYzwXVC7zSGnT0be4G7o0xT2bM1KFnvv1hKyPhUt9XQ5XORKoen3qgYNcp04TtCrbp7Wq-dckard_YjN6A2dNr9nu/s1600/PB170023.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixM_UKKdiqN92ihHBaiW-r9IpmGNgo1svjwSISQaqvqYwuXVa4czfAYzwXVC7zSGnT0be4G7o0xT2bM1KFnvv1hKyPhUt9XQ5XORKoen3qgYNcp04TtCrbp7Wq-dckard_YjN6A2dNr9nu/s320/PB170023.JPG" width="320" /></a></div>
Chi se ne frega, se la mattina, quando ancora non sei persona,<br />
ti tocca pedalare per arrivare in orario.<br />
Chi se ne frega, se a volte pedali per dei chilometri per arrivare a destinazione<br />
se i piedi ti si congelano al freddo<br />
il naso non lo senti più e, gocciola come una stalattite<br />
le mani, malgrado i guanti "wind-stopper", ti diventano come quelle dei lego<br />
e l'aria fredda, anche se sei coperto come un beduino, ti accarezza anche le ossa..<br />
Chi se ne frega, se quando piove ti devi mettere dei vestiti improponibili per ripararti dall'acqua<br />
e poi quando li togli ti accorgi di essere bagnato lo stesso.<br />
Chi se ne frega, se tutti i jeans che hai sono consumati sotto il cavallo<br />
se mentre pedali, da quello spiraglio, passa un'aria che ti addormenta i gioielli<br />
che poi a volte arrivi a casa e controlli se ci sono ancora.<br />
Chi se ne frega,<br />
se devi soffrire e, il sellino congelato ti ispira le imprecazioni più ricercate<br />
e a volte ti sorprendi di tanta creatività.<br />
Chi se ne frega...<br />
un giorno un sole caldo splenderà, e tutti sfrecceranno con le loro biciclette.<br />
Scontati, come i panettoni dopo le feste natalizie.<br />
Ma chi se ne frega.<br />
A me, non sono mai piaciute le cose scontate.Panzuhttp://www.blogger.com/profile/12665543176038148776noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-4703621051357884278.post-16868829659294635132012-12-07T04:28:00.001-08:002012-12-07T04:28:39.326-08:00Natura<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfo60kpr6QU21KEJwHwze6buC2ljMniqLbfqmgG_Ut_Eh6eu006z9RMUkrCm5B5UfBgwr0uUKOeWwFUGvYVaEPdWAxJaI1x-OWVTF5c2ICOgeXZ3ahn04I0ZTTn_aVtEhlnI9h5FyjHwj8/s1600/IMG_3131.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfo60kpr6QU21KEJwHwze6buC2ljMniqLbfqmgG_Ut_Eh6eu006z9RMUkrCm5B5UfBgwr0uUKOeWwFUGvYVaEPdWAxJaI1x-OWVTF5c2ICOgeXZ3ahn04I0ZTTn_aVtEhlnI9h5FyjHwj8/s320/IMG_3131.JPG" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Sento la sveglia, lontana...</div>
<div class="MsoNormal">
<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Il mio corpo sembra più lento e fuori il cielo è grigio,
come il cielo che ho dentro.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Un piccione sul balcone, si ripara, emettendo un lamento
costante. <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Anche lui ce l'ha con il tempo, che gli inzuppa le penne e
affatica le zampe.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Rotolo fuori dal letto, con mille idee in testa, come ogni
giorno.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Sposto la tenda, ma tutto è morto intorno.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Solo cemento, automobili, asfalto.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Allora ripenso a una bella collina, nei grigi giorni di
pioggia. <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
La nebbia era bassa e la città morta. <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Bevendo un tè caldo, appoggiato al davanzale, guardavo il
bosco, che la pioggia suonava.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Un'ape rientrava al suo nido, all'angolo della finestra<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
e il corvo scrutava la valle, dal ramo più alto, proprio
sopra la mia testa.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Ora spero che il caffè rincuori il mio organismo<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
ma basterebbe un solo raggio di sole,<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
o una finestra aperta all’ottimismo..<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
e così, mentre sorseggio il caffè caldo,<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
ripenso a quella bella collina.. nel cupo grigiore di questa
mattina.<o:p></o:p></div>
Panzuhttp://www.blogger.com/profile/12665543176038148776noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4703621051357884278.post-11166738089502227542012-10-04T16:56:00.002-07:002012-10-04T16:56:42.276-07:00Visioni<br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHHUJ4_Iw5CLY7rFh9qneLFdptiPOhCvXjTZnGQMa2-wnWSdfVP95Z-QQBSK1Hyl_4ZHXubmNdo9Lp-Dp8v8WANwsQyXg3ZCkInmEz0cO4vjUrFj9Ry5Ed7FENjuVR4k78iUSTk2uaDkMU/s1600/IMG_3152.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHHUJ4_Iw5CLY7rFh9qneLFdptiPOhCvXjTZnGQMa2-wnWSdfVP95Z-QQBSK1Hyl_4ZHXubmNdo9Lp-Dp8v8WANwsQyXg3ZCkInmEz0cO4vjUrFj9Ry5Ed7FENjuVR4k78iUSTk2uaDkMU/s320/IMG_3152.JPG" width="320" /></a></div>
Osservando il ventilatore, con lo sguardo quasi perso nel vuoto, lo
stesso che bisogna avere per dare forma agli stereogrammi.. capì molte
cose di sè e della sua esistenza.<br />
In fondo si sentiva un pò come lui.<br />
Immaginatevi
una stanza, calda, nella quale per cercare refrigerio si aziona un
ventilatore. Uno di quelli alti, con un palo di ferro a sostenerlo e un
piedistallo, a tre o quattro piedi, ad equilibrarlo. <br />
Non è difficile immaginarselo, ma solo sentendosi l'afa dentro, si può riuscire a capire questa similitudine.<br />
Il torrido caldo estivo appesantisce l'aria, ferma, e i semplici movimenti del conversare ti appiccicano addosso i vestiti.<br />
Il ventilatore si muove, da sinistra a destra, da destra a sinistra, sposta aria in continuazione. Eppure, quando l'aria spostata non ti accarezza la pelle, il ventilatore sembrerà non esistere.<br />
Nel suo moto perpetuo, sulla linea dell'orizzonte, il ventilatore subisce perdite d'equilibrio. Nei suoi cambi di direzione si sbilancia, si accomoda su uno dei piedini e riparte, nuovamente stabile.<br />
Stesso moto, stesso comportamento, ma in un'altra direzione.<br />
Osservando quell'oggetto, maledettamente costante e poco efficace, riuscì a vedere quello che non aveva mai visto.<br />
Capì che ogni volta che "spostava aria", con tutte le sue forze, ma nelle direzioni più disparate, perdeva efficacia in tutte le altre. Capì che doveva azionare il pulsante di bloccaggio, concentrarsi in una sola direzione, spostare anche le montagne, per riuscire a realizzare i suoi progetti.. ed essere finalmente efficace.Panzuhttp://www.blogger.com/profile/12665543176038148776noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4703621051357884278.post-86195399588383252372012-06-03T16:35:00.000-07:002012-06-03T23:50:00.530-07:00Le Rabot<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjU57LhcUG0EPE8g4CwDTSlrX9Z4tHfE_zpqK5750Zp4BeXXIkNwKVzZ4tkl4KjCLn7K-gw4rFqWVe_94RIsErXtfknwIXcLURMn8mL7mMoWrzg_ml60LYWe_2irJHVMIdyhVtrHE3OvkPm/s1600/300292_2282584376666_570517736_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjU57LhcUG0EPE8g4CwDTSlrX9Z4tHfE_zpqK5750Zp4BeXXIkNwKVzZ4tkl4KjCLn7K-gw4rFqWVe_94RIsErXtfknwIXcLURMn8mL7mMoWrzg_ml60LYWe_2irJHVMIdyhVtrHE3OvkPm/s320/300292_2282584376666_570517736_n.jpg" width="320" /></a></div>
Siamo ai primi di giugno, il ciliegio rigoglioso nel cortile non ha più frutti ed è ora di riordinare le mie cose.
Passa in fretta un anno, come le rondini che all'inizio della primavera sorvolavano la residenza.<br />
<br />
Se ripenso alle mie idee, alle aspettative che avevo prima di partire, mi rendo conto di aver fatto una minima parte di quello che avevo in testa. I miei viaggi, le capitali europee da visitare, dimenticate strada facendo. Nonostante una discreta disponibilità economica e il tempo libero, la passione che ho provato per questo rifugio di giovani folli, mi ha invitato a restare.<br />
<br />
Qui ognuno cerca il suo equilibrio, andandoci molto vicino.<br />
<br />
Il sole che nasce ogni mattina dietro quelle splendide cime, che colora la valle di pennellate d'oro.<br />
Il venticello che rinfresca ogni faticosa salita, all'ultima curva, per premiare il nostro spirito dinamico.<br />
Le feste all'aria aperta, quando attorno al fuoco parliamo tutte le lingue del mondo e ammiriamo tutte le sfumature delle fiamme.<br />
I pranzi in giardino suonando la chitarra, il tramonto dietro Vercor che rinfresca la città.<br />
Il brillare delle luci cittadine, quando la notte ci dividiamo una bottiglia di vino e fantastichiamo sul nostro futuro.<br />
La poesia, le canzoni, le partite di calcio, i video assurdi delle serate di festa, il cuscus marocchino, il cibo cinese, la tortilla, le penne tricolore, le follie di ogni persona, la filosofia delle nostre giornate, il mate, la profondità di ogni riflessione, l'odore d'erba all'aprire la finestra... la solitudine che trovi nella tua stanza e nella tua testa.<br />
<br />
Queste cose e tante altre, non ti lasciano partire. Non è una questione di pigrizia, è soprattutto benessere.<br />
E' sentirsi privilegiati di poter vivere qualcosa di semplice, ma anche straordinario.<br />
Tra una settimana, tutto ciò sarà un ricordo, attraverserò per l'ultima volta quel portone in fondo alla strada.
Tornerò a casa, dopo un viaggio lungo dieci mesi, ma non sono triste per questo.<br />
<br />
Me ne vado da solo, com'ero arrivato, con un'altra prova del fatto che il mondo può essere un posto meraviglioso.Panzuhttp://www.blogger.com/profile/12665543176038148776noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4703621051357884278.post-38813455977426016632012-02-22T07:56:00.000-08:002012-02-22T15:12:03.334-08:00Eurotrip (prima parte)<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjoM-jWGU0S141l_41hlHiyyaVl6Kk8WfSBp2CAForIAVmH0p2RMBV7-dChIn8b0j_HZeH2nrX9YKqj1PIFJ1-ku8pWaYZqywz-iRfA0PwIDaTniYb9_oZqCGTn6X7TKFGTSJ09G731yubG/s1600/europa.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 282px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjoM-jWGU0S141l_41hlHiyyaVl6Kk8WfSBp2CAForIAVmH0p2RMBV7-dChIn8b0j_HZeH2nrX9YKqj1PIFJ1-ku8pWaYZqywz-iRfA0PwIDaTniYb9_oZqCGTn6X7TKFGTSJ09G731yubG/s320/europa.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5712049691619405426" /></a><br />Dalla finestra entra un bel sole, vedo le Alpi innevate, sono di nuovo a Grenoble.<br />Era un sabato mattina quando partii da qui, dodici giorni fa.<br />Col mio zaino in spalla scendevo lungo la strada che porta alla città, immerso nel freddo polare che avvolgeva l'Europa intera. Infreddolito e imbacuccato pensavo al mio thermos pieno di tè caldo nello zaino. La mia salvezza.<br /><br />La prima destinazione è stata Ginevra. Avrei voluto visitarla meglio, ma mentre camminavo per le strade della città vecchia, il freddo mi penetrava nelle ossa e la voglia di camminare, con il mio zaino in spalla nel lusso della città, s'affievoliva ad ogni passo. Mi convinsi di dover almeno vedere il simbolo della città. Un enorme getto d'acqua verticale su una sponda dove il lago di Ginevra confluisce col fiume Rodano. Completamente ghiacciato per l'occasione!<br />Tornando verso la stazione entrai a Starbucks per bere un caffè americano e appuntare qualche riga sul mio diario di viaggio: "Come finire a Starbucks durante una giornata di turismo? fuori ci sono dieci gradi sotto zero".<br />All'aeroporto, dove ho passato la notte, ho incontrato Ivan. Un amico Colombiano che abita nella mia residenza. Anche lui in partenza per il suo viaggio, in Italia. Abbiamo passato una bella nottata, tra lezioni di italiano, musica e qualche ora di sonno.<br />La mattina dopo, ognuno per la sua strada. Io Amsterdam, lui Roma.<br /><br />Arrivato ad Amsterdam ci ho messo un pochino ad orientarmi. L'inglese non è il mio forte.<br />Dopo aver capito come arrivare alla stazione centrale, a cinque minuti a piedi dall'ostello che avevo prenotato, ho conosciuto due italiani più o meno sperduti come me. Arrivati in città, dopo aver salutato i miei nuovi compagni di viaggio, mi sono incamminato verso l'ostello. <br />Alle dieci del mattino, facendo confusione con le viuzze, mi sono trovato davanti ad una vetrina rossa, dove una puttana di circa quarant'anni più vecchia di me tentava di sedurmi. Uno spettacolo mostruoso.<br />Dopo l'incontro ravvicinato con la decadenza, ho trovato il letto che avevo prenotato.<br />Normalmente non mi piace unirmi ad altri connazionali durante i miei spostamenti, ma questa volta ho fatto un'eccezione. A mali estremi, estremi rimedi.<br />Dopo una notte al quartiere a luci rosse tra vicoli e Coffeeshop in loro compagnia e un pomeriggio al museo Van Gogh, però, ho preso la mia strada solitaria.<br /><br />Camminare per Amsterdam mi faceva sentire bene. Sentivo come un senso di leggerezza, ma non era causato dalla notte al Coffeeshop, era diverso, di quelle vie e quei canali ghiacciati mi piaceva tutto.<br />Le case pittoresche del 1800, mi affascinavano tantissimo. Una attaccata all'altra. Una più alta e l'altra più bassa. Qualcuna sporgeva più delle altre, sembrava dovesse cadere da un momento all'altro. Ed io stavo li ad immaginarmi vestito come nell'epoca della loro costruzione, passeggiando in quegli stessi luoghi. In una sorta di trans, macinavo chilometri in una delle città più affascinanti che io abbia mai visto.<br /><br />Quando tornai nell'ostello il secondo giorno, trovai un nuovo arrivato, Christoph. Un ragazzo tedesco che aveva vissuto un anno a Buenos Aires, perfetto, comunicando in spagnolo uscimmo per le strade di Amsterdam a cercare un pub dove bere una birra.<br />L'indomani facemmo un piccolo tour della zona ovest della città, prima di separarci e continuare il nostro viaggio in solitaria.<br />La sera andai alla stazione ad accogliere i miei amici argentini che arrivavano dal Belgio. Passammo una bella serata nel quartiere più famoso di Amsterdam, tra discorsi visionari e paranoie.<br /><br />La mattina seguente, zaino in spalla uscii all'alba per andare a prendere l'autobus per Bruxelles. Le strade della città deserte e i colori del sorgere del sole mi lasciarono il ricordo più bello di Amsterdam.<br />A Bruxelles c'era Léonie ad aspettarmi, sorridente come sempre. Quel sole che risplendeva nelle giornate passate a Grenoble era ancora forte nei suoi occhi. Eccola lì, in piedi davanti ai tabelloni degli arrivi, "The big hard sun".<br />Dopo un abbraccio e qualche battuta delle nostre, siamo andati a cercare Diana, l'altra viaggiatrice Erasmus.<br />La visita di Bruxelles risultò un pò dispendiosa. Come per magia ci siamo trovati di fronte ad un pub con un'offerta di 2500 birre provenienti da tutto il mondo. E' stato impossibile resistere a tale fascino. Dopo un paio di birrozze e una mangiata delle tipiche patatine fritte belga, siamo partiti per Genth.<br />Genth, mi è sembrata davvero bella, come tutte le città che ho visto in Belgio. Bruges, Anversa, Bruxelles, ognuna di loro ha il suo incanto. A modo suo, ognuna, è capace di stupirti.<br /><br />La parte più interessante del viaggio è stata passare il fine settimana nella casa della famiglia di Léonie, in aperta campagna.<br />I suoi genitori hanno una fattoria dove allevano delle mucche e coltivano un orto. Sono persone davvero speciali, ospitali, sempre col sorriso sulle labbra e di una semplicità disarmante. Il fratello e la sorella di Léonie, non smettono un attimo di ridere e di prendersi in giro. Proprio come fa lei. <br />Nel mio diario di viaggio ho scritto: "Gente così, genuina e spiritosa, è ciò che di più bello ti può capitare in un viaggio. Dalla finestra l'orizzonte, mosso dal vento e dalla pioggia, tranquillizza l'atmosfera. Malgrado il clima, queste persone hanno il sole dentro. Sarà la campagna, sarà l'armonia di questa famiglia, ma questo odore di merda sa di fiori a primavera".<br /><br />La mattina di Lunedì sono ripartito. Contento dell'ospitalità ricevuta e della carica che mi hanno regalato queste persone. Mi sono sentito come a casa, senza preoccupazioni ne pensieri.<br />Il viaggio di ritorno è stato spezzato da un mini-tour di Parigi. Mi sono limitato a passare qualche ora sotto la Tour Eiffel e ad osservare gli artisti di Montmartre. A Parigi ci sono arrivato la mattina alle 11, con un covoiturage. E' molto utilizzato in Francia. Si tratta di prenotare, attraverso internet, un posto nella macchina di qualcuno che fa il tuo stesso tragitto. E' normalmente più economico dei mezzi pubblici e sicuramente più interessante. <br />Alle 18:41 il TGV è partito dalla Gare de Lyon per riportarmi a Grenoble, da dove ora sto scrivendo e da dove tra un paio di mesi ripartirò per il prossimo Eurotrip.Panzuhttp://www.blogger.com/profile/12665543176038148776noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4703621051357884278.post-77062532549321936812011-12-16T10:00:00.000-08:002012-01-10T10:18:30.083-08:00Arcobaleno<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgrDIG4NkD58SH4P6ueT3dJnm0XoVoNMpkceyQmlTJtHRSn1a0x_kVT2KdC83X8sDiv3a7UwW8UVdyoXO0s1CL3Qm-PFStyj3NAq6BpddHjh66D399uLYU7TDkv742y8EydA-AOnOzeG9ux/s1600/Arco.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgrDIG4NkD58SH4P6ueT3dJnm0XoVoNMpkceyQmlTJtHRSn1a0x_kVT2KdC83X8sDiv3a7UwW8UVdyoXO0s1CL3Qm-PFStyj3NAq6BpddHjh66D399uLYU7TDkv742y8EydA-AOnOzeG9ux/s320/Arco.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5686884884218173026" /></a><br />Apro gli occhi e saltello, fino alle altre due gambe.<br />Nel piede destro sembra ci sia un martello pneumatico, mi sono alzato troppo di fretta. Quello sinistro ha muscoli stanchi, per dover sostenere tutto il peso.<br />Vado in bagno, guardo la turca... è iniziata un'altra giornata di adattamento.<br />Pisciare su una gamba mi fa sentire speciale, come i cani.<br />La colazione è il momento migliore. Lentamente, spulcio i siti di alcuni quotidiani, mangio, bevo, ascolto musica e pianifico il mio percorso. La mia giornata sarà in modalità "risparmio energia".<br />Apro la finestra, respiro, le Alpi sono innevate e una leggera brina ricopre le auto parcheggiate.<br /><br />Ho una giacca di mezza stagione, anche se fuori fa freddo. Scendo lentamente le ripide scale, cauto, per paura di cadere.<br />Arrivato in fondo mi prendo una pausa. Guardo il cielo, pesante, una goccia mi bacia la fronte, poi un'altra il naso ed un'altra una spalla. Metto il cappuccio e continuo a scendere lungo la strada.<br />Alla prima curva, cento metri dopo, un'altra pausa. Una soffiata d'aria fredda sale fino alla collina, mi entra nei polmoni, negli occhi. E' il buongiorno della natura.<br />Quando arrivo sul ponte sono ormai tutto bagnato e fiero del mio sacchetto sopra il gesso, che si rivelerà inutile. Attraverso la strada e faccio un'altra pausa, scrollandomi il dolore dalle mani. La vecchia che impasta dolci marocchini, come ogni mattina, ha il suo velo in testa e mi guarda con dolcezza, mentre cerco di riprendere energie.<br /><br />Nel tram riprendo fiato, con la mia musica nelle orecchie. Davanti a me una ragazza, dagli occhi profondi come la notte, si fa piccola piccola per farmi stare comodo nel poco spazio disponibile. Io la ringrazio e le sorrido... due fossette si formano sulle sue guance, mentre volge lo sguardo alla città. Un bambino osserva curioso la mia gamba colorata e sussurra qualcosa all'orecchio della mamma. Mi rimetto il cappuccio, è ora di scendere.<br /><br />Vivo la giornata con un nuovo ritmo. Sfrutto le occasioni che ho per riposarmi, per oziare, come se il mio non far niente fosse giustificato. Mi prendo il mio tempo, cerco il positivo nei miei giorni infortunati. E quando il sole illumina i miei pensieri, dentro di me vedo nascere l'arcobaleno.Panzuhttp://www.blogger.com/profile/12665543176038148776noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4703621051357884278.post-63916659975938628112011-10-27T17:12:00.000-07:002011-10-28T10:14:08.372-07:00Vertigine<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi96XG0ieqKDhDDx8i3zM_UkjC0PssNpCbK9ZxLBGAc9hfyfP40mewEcAOroM8C5Vj9xlsD3D4e5MUL5OTQdhyJD6H5x2VIDScor0pVSzbXMPvjOGu-BSTfajf9aBp2ss5B7qx3xEAsF_qu/s1600/DSCN1406.JPG"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi96XG0ieqKDhDDx8i3zM_UkjC0PssNpCbK9ZxLBGAc9hfyfP40mewEcAOroM8C5Vj9xlsD3D4e5MUL5OTQdhyJD6H5x2VIDScor0pVSzbXMPvjOGu-BSTfajf9aBp2ss5B7qx3xEAsF_qu/s320/DSCN1406.JPG" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5668330430281488018" /></a><br />Il vento spettina i miei deboli capelli<br />la roccia è fredda sulla schiena<br />guardo il sole negli occhi.<br />Nasce un sorriso dal respiro affannato.<br />Sono piccolo, ma più grande dei palazzi.<br />Sono natura,<br />sono vivo.Panzuhttp://www.blogger.com/profile/12665543176038148776noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4703621051357884278.post-88352500483312277802011-10-13T02:00:00.000-07:002011-10-13T03:06:52.529-07:00Grenoble<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjhTIDMQmpasl94TiG8kMEqwzdIWdzUyMUblEej23FVWqUJDowyjbzCM1IetquWJXhQ9T99q6whRiZq8X7KbOSMu_f7PCxGIcfK_MRvp10FLPcdY4eyScHfGuzfqdbXjp_lfs49kKKs7SVu/s1600/grenoble-night.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 110px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjhTIDMQmpasl94TiG8kMEqwzdIWdzUyMUblEej23FVWqUJDowyjbzCM1IetquWJXhQ9T99q6whRiZq8X7KbOSMu_f7PCxGIcfK_MRvp10FLPcdY4eyScHfGuzfqdbXjp_lfs49kKKs7SVu/s320/grenoble-night.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5662916048268007570" /></a><br />Era una sera di inizio settembre, calda. La valigia talmente pesante che solo con l'aiuto di un ragazzo, conosciuto sul treno, ero riuscito ad infilarla nello spazio per i bagagli. Il taxista cercava di chiacchierare durante il tragitto, ma io, non capivo niente. Désolé!<br />Arrivare in residenza fu come entrare in una centrifuga di parole, io annuivo e loro non mi capivano. Cercavo nella centrifuga le parole adeguate per comunicare, ma non le trovavo, quella girava forte. Dopo una ventina di minuti passati a scoprire in quale edificio si trovava la mia stanza, due ragazzi mi aiutarono a raggiungere il terzo piano in un viaggio solo, con tutti i bagagli.<br />Quella notte feci le tre del mattino, nel pub della residenza, insieme a loro. Pensai subito che quel pub, così vicino a casa, sarebbe stato la mia rovina. Mi ci vedevo già a gustarmi una birra e parlare con qualcuno a notte fonda e con la sveglia puntata a prima mattina. Per fortuna il bar non è sempre aperto e durante i corsi chiude all'una. Pericolo scampato!<br />La residenza è a quindici minuti dalla città ed ha una vista stupenda. La mattina dalla mia finestra vedo il sole sorgere dietro le Alpi (quando mi sveglio presto), da quella della cucina lo vedo andarsene. La città, là sotto, è un groviglio di giovani in cammino.<br />E' stato un mese pieno. Gente nuova. Autostop. Feste. Corsi di cui non capisco granché. Sport. Incontri che durano il tempo che impiega il sole a risorgere. Parole che credi di aver imparato, ma che dimentichi dormendoci su. La birra di Monaco. Il ricordo di emozioni passate ma ancora vive. La paura di quando sei in cima alla parete e il tuo compagno di arrampicata non ti sembra molto sveglio. L'odio profondo per la salita alla residenza che ti dimentichi all'arrivo. La baguette con fromage nelle settimane di povertà. La serata del cinema che ti fa sentire un pirla. La musica nel campus. Il surreale silenzio dei tram. Camping. Cesso e docce in comune. La leggerezza di essere me stesso.Panzuhttp://www.blogger.com/profile/12665543176038148776noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4703621051357884278.post-33031955760421776522011-07-16T02:31:00.000-07:002011-07-16T08:46:48.657-07:00Anestesia.<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWhwGRs1D9eN9STM2fWrcJ8SfXFE0wK-IuvgyjPGm_7VO3T6hyphenhyphenXoETUSUDFG15mx1al1jS74X_5TusFpR1xjt7VN59uUtFT_ewQS5xW3WJTni45BVrb419warBRBeBLrx77ZgMKbP-2rI9/s1600/Picasso+Lovers+M.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 278px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWhwGRs1D9eN9STM2fWrcJ8SfXFE0wK-IuvgyjPGm_7VO3T6hyphenhyphenXoETUSUDFG15mx1al1jS74X_5TusFpR1xjt7VN59uUtFT_ewQS5xW3WJTni45BVrb419warBRBeBLrx77ZgMKbP-2rI9/s320/Picasso+Lovers+M.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5629890918230625042" /></a><br />Fuggo,<br />da sguardi sinceri e pudiche carezze.<br />Scivolo tra le vostre vite come acqua di un torrente.<br />Seguo il mio corso, <br />sconosciuto viaggio verso l'infinito dell'io.<br />Sicuro di me, nell'equilibrio altalenante.<br />Senza compagni ne avversari.<br />Con sogni profondi, di spirito libero <br />vi guardo, tranquillo, risparmiandovi me stesso.<br />Distruggi questo cuore forte con uno sguardo... mostrati!<br />Sconfiggi questa anestesia.Panzuhttp://www.blogger.com/profile/12665543176038148776noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4703621051357884278.post-21838178956369626502011-05-16T15:40:00.000-07:002011-05-17T06:17:26.780-07:00Sono un materialista superficiale!<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpk69cCjWPlmBC6-YCtHwDRrm4IobyVzuBYTQeXDKbQijRySnd7e602r0jST2d29Zf69zmXKd-IWuJVYp-_fx4LhIHS-3RA5poPn7isak8D3QgnkpLVh_HNHVel9ED8o6I8eRTMKFH19Fc/s1600/Dali%252520Bob%252520sandberg1.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 252px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpk69cCjWPlmBC6-YCtHwDRrm4IobyVzuBYTQeXDKbQijRySnd7e602r0jST2d29Zf69zmXKd-IWuJVYp-_fx4LhIHS-3RA5poPn7isak8D3QgnkpLVh_HNHVel9ED8o6I8eRTMKFH19Fc/s320/Dali%252520Bob%252520sandberg1.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5607467302323379874" /></a><br />Non voglio impegnarmi. Non ci credo più, fino al disgelo del mio amor proprio lascerò perdere. Non mi coinvolgo facilmente. Ma possiamo vederci ogni tanto...<br />"E perché mi hai invitato ad uscire??" - Sto bene con te, sei divertente!<br />"E non basta??" - Si, mi basta.<br />"In che senso?" - Nel senso che mi basta divertirmi insieme a te e conoscerti.<br />"Ma esci anche con altre persone?" - Certo, se mi capita, mi diverto anche con altre persone.<br />"E perché non me lo hai detto prima?" - Prima quando?? Non me lo hai chiesto,ci conosciamo dall'altra settimana.<br />"Certe cose non si chiedono, si dicono e basta!" - Infatti ne stiamo parlando.<br />"Ma le altre cosa ne pensano?" - Questo non importa.. tu cosa ne pensi?<br />"Sei un materialista superficiale!" - Immaginavo reagissi così, hai l'aria di una che non vede l'ora di mettere il guinzaglio ad un uomo... ma non sarò io, mi spiace.<br />"Voi uomini siete tutti uguali!" - Ti sbagli, ne conosco a manciate che ti metterebbero il guinzaglio. Non solo a te, a una qualsiasi.. davvero, una vale l'altra, possessivi e ossessivi. 'Io posso e tu no' ecc... Quelli che ti presentano come la loro ragazza, prima di dire il tuo nome o che ti giurano amore eterno per farsela dare. Di solito li preferite così, e poi vi piangete addosso quando vi mollano per un'altra. Ma che vuoi farci, io lo capisco... <br />quelli non sono materialisti superficiali.<br /><br />[Tratto da una storia verosimile]Panzuhttp://www.blogger.com/profile/12665543176038148776noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4703621051357884278.post-8987357488128050182011-05-15T16:34:00.000-07:002011-05-15T17:02:51.189-07:00L'essenza.<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7dF2obZQMIxU3KoAsY6dgIPVKbZQUk4B9SigVeMwiJ4Yt8yfrMnJE4oqhN6_Uutqi4bci4V1wUXIy9xjbRdDTtLqqmdSi04mDRYZglAsItdy6bcXuTL8UXdUFEKYoBpNO_pvjwzELkO-8/s1600/n1010523339_30208062_7187.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7dF2obZQMIxU3KoAsY6dgIPVKbZQUk4B9SigVeMwiJ4Yt8yfrMnJE4oqhN6_Uutqi4bci4V1wUXIy9xjbRdDTtLqqmdSi04mDRYZglAsItdy6bcXuTL8UXdUFEKYoBpNO_pvjwzELkO-8/s320/n1010523339_30208062_7187.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5607097489186098530" /></a><br />Vorrei riuscire a guardarti negli occhi e sentire che sei ciò che mi manca, ciò che sto cercando. Ma io non so quello che cerco e non riesco neanche ad accarezzarti. <br />Mi vesto in fretta e ti saluto.<br />Non ti vedrò mai più.<br /><br />Ti ho vista un giorno in una stazione ed eri diretta nella mia città, o meglio, in quella in cui vivo. Ti ho conosciuta nel vagone, ti ho fatta ridere, mi hai regalato il tuo pacifico modo di essere. Hai deciso di fermarti con me, la sera. Hai vissuto il momento, come ho fatto io. <br />Quando la luce entrò nella stanza, non scappai. Non avrei potuto perché eravamo da me, ma non l'avrei fatto comunque. Prima di andartene mi hai lasciato una rosa da portarti, prima o poi... il simbolo del nostro amore. <br />Non te la porterò, non ti ho amata mai.<br /><br />Passeggiamo lentamente, scherzando come piace a me. Io faccio il pavone e tu ci caschi, ma con stile. Poi tra le persone una ragazza mi scivola accanto.. ha il suo stesso profumo fresco. Il sol pensiero mi accelera il ritmo, lento fino a quel momento.<br />Verrò da te stanotte, ormai lo so, ma sarà un sesso bradicardico.<br /><br />Vorrei innamorarmi facilmente, come fanno alcuni. Quando succede è tutto perfetto, prima della realtà che rende l'amore imperfetto. Nell'essere me stesso, mi trovo poco nell'amore, ma molto nel rispetto.<br />Perciò camminando per la mia strada, ho qualche viso, ma solo un profumo da ricordare.Panzuhttp://www.blogger.com/profile/12665543176038148776noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4703621051357884278.post-78228951579567757052011-04-06T13:59:00.000-07:002011-04-06T15:21:58.484-07:00L'arte del perder tempo.<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFt-24BULU5dpe8Qo5GCnK4h2MLXiUDgpTF5PLGyY49zknRRBjauYjBqLV68n6Xq1muO65SZKBJLmk6B_TU9f4CcrPK8UTucJKoNru9_komlsIipL1YHXKJ7xgQtqo3xVFII7WjMc0HiF3/s1600/erasmus.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 226px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFt-24BULU5dpe8Qo5GCnK4h2MLXiUDgpTF5PLGyY49zknRRBjauYjBqLV68n6Xq1muO65SZKBJLmk6B_TU9f4CcrPK8UTucJKoNru9_komlsIipL1YHXKJ7xgQtqo3xVFII7WjMc0HiF3/s320/erasmus.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5592598350489475138" /></a><br />"Perchè vai in Erasmus? Vuoi perdere un anno? Vuoi andare a divertirti?"<br /><br />Queste domande me le ha poste un mio compagno di corso, una mattina, pochi minuti prima di una lezione. Entrando nell'edificio era passato davanti alla bacheca della segreteria dove, tra gli altri, aveva visto il mio nome nella lista dei vincitori delle borse Erasmus. <br />Io ero un pò disorientato, oltre alle domande a raffica, senza che mai avessi scambiato due chiacchiere con questa persona, (a causa della caratteristica chiusura verso lo sconosciuto di chi ha già un gruppo di amici) erano le nove del mattino ed ero assolutamente incapace di mantenere una conversazione.<br />La mia risposta è stata:"Se un'esperienza all'estero è per te una perdita di tempo, si, perderò un anno".<br />Solo dopo alcuni minuti ho riflettuto su cosa significassero esattamente quelle domande, su ciò che probabilmente poteva esserci nella testa di quella persona, e mi sono sentito fortunato del fatto che nella mia testa ci fosse qualcosa di totalmente diverso. Quel ragazzo era solo uno dei tanti, tantissimi che hanno un'idea completamente sbagliata dell'Erasmus... E' vero, gli studenti che si recano all'estero per studiare, in molti casi vengono superagevolati, frequentano poco le lezioni, passano il tempo a fare festa, a viaggiare e a godere della vita! Ma come si può fermarsi a questa visione superficiale? Come si può dimenticare che vivere in un paese che non è il tuo, significa (visto che siamo italiani) che niente, o quasi, funziona esattamente come nel tuo paese? Che si è costretti ad arrangiarsi? Come ci si può dimenticare che il trovarsi in un posto dove la gente non parla la nostra lingua, sia uno stimolo e non una penalizzazione?? Come si può non aver voglia di misurarsi?<br />Andrò a godere di questa fortuna, questo è certo, come faccio qui a Torino e come ho sempre fatto, non cè niente di male nel cercare di divertirsi e stare bene nella propria vita. Conoscerò gente nuova, imparerò un'altra lingua che mi permetterà di relazionarmi con milioni di persone in più, frequenterò un'Università diversa e molto probabilmente più prestigiosa e organizzata della mia, respirerò un'altra aria, sapori diversi, suoni differenti, muoverò un'altro passo alla ricerca di me stesso.<br /><br />Ogni mattina, guardando quella bacheca, sono fiero di leggere il mio nome tra quei pochi dell'elenco e mi piace pensare a chi di noi due, in realtà, stia perdendo tempo.Panzuhttp://www.blogger.com/profile/12665543176038148776noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4703621051357884278.post-58980669305911001152011-01-30T12:53:00.000-08:002011-01-30T13:23:08.072-08:00Racconti per pensare...<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgLQewVQIrDbtcnbKu7pddo8JdI4a-u4YN3DS3Dk8E3bntBXtKpASLAe22y_noFijDUJncBMQQ3nBtzjRYnUZMlcjT-BxOBiI6EbOhMznPa7KFqdnwHmE0APZ7rsR_kMLzgT2rtVQP6bpen/s1600/Foglia.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgLQewVQIrDbtcnbKu7pddo8JdI4a-u4YN3DS3Dk8E3bntBXtKpASLAe22y_noFijDUJncBMQQ3nBtzjRYnUZMlcjT-BxOBiI6EbOhMznPa7KFqdnwHmE0APZ7rsR_kMLzgT2rtVQP6bpen/s320/Foglia.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5568090162016045730" /></a><br />Questa è la storia di un uomo che io definirei come un cercatore....<br />Un cercatore è qualcuno che cerca; non necessariamente qualcuno che trova.<br />Non è neanche qualcuno che, necessariamente, sa che cosa sta cercando. E' semplicemente qualcuno che considera la sua vita come una ricerca.<br />Un giorno, il cercatore sentì che doveva andare verso la città di Kammir. Aveva appreso a fare rigorosamente caso a queste sensazioni che venivano da un luogo sconosciuto a se stesso. Così lasciò tutto e partì. <br />Dopo due giorni di cammino, vide, in lontananza, Kammir. Poco prima di arrivare in città, una collina alla destra del sentiero chiamò molto la sua attenzione. Era tappezzata di un verde meraviglioso e c'erano un sacco di alberi, uccelli e fiori incantevoli. Era completamente circondata da una recinzione di legno.<br />Una porticina di bronzo lo invitava ad entrare.<br />Presto, sentì che stava dimenticando la città e cedette alla tentazione di riposare in quel luogo.<br />Il cercatore attraversò la porta e inizio a camminare lentamente tra le pietre bianche distribuite a caso, tra gli alberi.<br />Lasciò che i suoi occhi si posassero come farfalle in ogni dettaglio di quel paradiso multicolore.<br />I suoi occhi erano quelli di un cercatore, e forse per questo scoprì quella scritta su una delle pietre:<br /><br />Abdul Tareg, visse 8 anni, 6 mesi, 2 settimane e 3 giorni.<br /><br />Si sorprese un poco al rendersi conto che quella pietra non era semplicemente una pietra: era una lapide.<br />Sentì pena pensando che un bambino di un'età tanto breve era interrato in quel posto.<br />Guardandosi intorno, l'uomo si rese conto che anche la pietra accanto aveva un inscrizione. Si avvicinò a leggerla. Diceva:<br /><br />Yamir Kalib, visse 5 anni, 8 mesi e 3 settimane<br /><br />Il cercatore si sentì terribilmente commosso.<br />Quel luogo bellissimo era un cimitero, e ogni pietra era una tomba.<br />Una ad una, iniziò a leggere le lapidi.<br />Tutte avevano inscrizioni simili: un nome e il tempo di vita esatto del morto.<br />Però quello che più lo colpì fu appurare che quello che aveva vissuto più tempo sorpassava appena gli undici anni....<br /><br />Invaso da un dolore incredibile, si sedette e si mise a piangere.<br /><br />Il custode del cimitero passava di lì e si avvicinò.<br />Lo guardò piangere per un attimo in silenzio e poi gli chiese se piangeva per un familiare.<br /> -No, per nessun familiare- disse il cercatore-. Cosa succede in questo paese? Che cose terribili ci sono in questa città? Perché ci sono così tanti bambini morti interrati in questo luogo? Qual'è l'orribile maledizione che colpisce questa gente, che li ha obbligati a costruire un cimitero di bambini?<br /><br />L'anziano sorrise e disse:<br /><br /> -Può rasserenarsi. Non c'è nessuna maledizione. E' solo che qui abbiamo una vecchia usanza. Gliela racconterò.....:<br /><br />“Quando un giovane compie 15 anni, i suoi genitori gli regalano un libricino come quello che ho qui, affinché se lo porti sempre al collo. E' tradizione tra di noi che, a partire da quel momento, ogni volta che uno gode intensamente di qualcosa, apra il libricino e annoti:<br /><br />A sinistra, di cosa ha goduto.<br />A destra, quanto tempo durò la gioia.<br /><br />Conobbe la sua fidanzata e si innamorò di lei. Quanto tempo durò questa enorme passione e il piacere di conoscerla? Una settimana? Due? Tre settimane e mezza....?<br />E poi, l'emozione del primo bacio, il meraviglioso piacere del primo bacio... Quanto durò? Il minuto e mezzo del bacio? Due giorni? Una settimana?<br />E la gravidanza e la nascita del primo figlio....?<br />E il matrimonio degli amici?<br />E il viaggio più desiderato?<br />E l'incontro con il fratello che torna da un paese lontano?<br />Quanto tempo durò il godere di queste situazioni?<br />Ore? Giorni? <br /><br />Così, annotiamo nel libricino ogni momento di cui godiamo... ogni momento.<br /><br />Quando qualcuno muore,<br />è nostra abitudine<br />aprire il suo libricino<br />e sommare il tempo di cui ha goduto<br />per scriverlo sulla sua tomba.<br />Perché questo è per noi<br />l'unico e vero "TEMPO VISSUTO".<br /><br /><br />Jorge Bucay<br /><br /><br />Ho trovato questo racconto nei documenti del mio pc. Tradotto in Italiano per farlo leggere a mia mamma. Sarebbe bello se anche a noi avessero messo quel quadernetto al collo... chissà a che età sarebbe il nostro tempo vissuto?? <br />Io rileggendo il mio diario, penso di essere fortunato. Dalle cose che ho scritto, non posso calcolare il tempo, ma posso affermare di avere avuto molti bei momenti fino ad ora, e averli condivisi con persone speciali. Provate a pensare a volte, al vostro vero tempo vissuto.Panzuhttp://www.blogger.com/profile/12665543176038148776noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4703621051357884278.post-71804174313412052802011-01-23T14:20:00.000-08:002011-01-25T05:48:58.198-08:001/4 DI SECOLO.<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiarkeonmYj0qtqJbJz37btjW6JifFrFM5YCya78Pdac3oRE6df6ro0dCM_GBgo_pP5X3sljqBeklzBVBHFJ-VkO0-ZqpoPjHojfzm6nWhTTgK6ffBRrlNLF-_80yd-Be6UxOq5DiMb7sfX/s1600/boscoinnevato.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiarkeonmYj0qtqJbJz37btjW6JifFrFM5YCya78Pdac3oRE6df6ro0dCM_GBgo_pP5X3sljqBeklzBVBHFJ-VkO0-ZqpoPjHojfzm6nWhTTgK6ffBRrlNLF-_80yd-Be6UxOq5DiMb7sfX/s320/boscoinnevato.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5565520630915505122" /></a><br />Il sole splendeva quella mattina.Nella macchina regnava un'atmosfera di pace ed eccitazione. C'era il clima delle grandi occasioni e non vedevamo l'ora di arrivare sulle piste di Bormio. Si parlava del più e del meno, ma come da copione, ad un certo punto, si cominciò a parlare di donne. Come possono tre uomini in viaggio non toccare questo argomento?!<br />Salendo sulla cima, dagli impianti di risalita, il panorama toglieva spazio alle parole. Si rimaneva in silenzio ad osservare le montagne che ci circondavano e a mangiare mandarini.Immancabilmente però, uno dei tre rompeva il silenzio parlando ancora di loro, le donne. Scendendo sulla neve immacolata era come cavalcare delle onde, ci si sentiva leggerissimi. La natura e quel vento freddo in faccia diventarono l'argomento delle conversazioni durante la risalita. Pianificavamo la discesa successiva, era come assaporarla due volte.<br />Dopo la sciata, ci raggiunse anche l'unica donna della compagnia e si mangiò di gusto. Il vino ci accompagnò in quella dimensione in cui il canto si sposa con l'allegria. E al suono di una fisarmonica cantammo e ballammo spensierati.<br />Il dessert fu servito una volta raggiunta la pozza termale, ai piedi delle montagne. C'era la luna piena e le vette bianche, illuminate, ci circondavano dall'alto, silenziose. <br />Brindammo alla vita quella notte. <br />Solo noi. Nudi. Nella natura.Panzuhttp://www.blogger.com/profile/12665543176038148776noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-4703621051357884278.post-22216463958581105372011-01-01T16:05:00.000-08:002011-01-01T16:08:20.556-08:00Benvenuto!<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUCweCNCFI1HqlS_OoXHrZAFfmViUuZZZtQFx4wgy3i9wQZKRmI2nKhFZGkYqAAsPxwWLAQ3sX4ByGW2SyXc5RUoWFbRRtGLkC1paMd-h7WeyHWxikHxLqNa-f3pon4H2oliD2etKw0PpP/s1600/2011.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 320px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUCweCNCFI1HqlS_OoXHrZAFfmViUuZZZtQFx4wgy3i9wQZKRmI2nKhFZGkYqAAsPxwWLAQ3sX4ByGW2SyXc5RUoWFbRRtGLkC1paMd-h7WeyHWxikHxLqNa-f3pon4H2oliD2etKw0PpP/s320/2011.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5557373196276261714" /></a><br />Sarà un anno speciale. Uno di quelli intensi, da vivere d'un fiato. E' cominciato in un modo diverso, come non era mai iniziato. Per la prima volta in mezzo a facce sconosciute, con un vassoio in mano, ho visto da spettatore i sorrisi e gli abbracci tra familiari, amici, fidanzati che non erano i miei. Per la prima volta da che io mi ricordi, non sono stato aggredito da quel forte odore di zolfo che accompagna la fine di ogni anno. <br />Sarà l'anno del mio primo quarto di secolo e scusate l'egoismo, ma me lo voglio dedicare. Ovviamente non intendo trascorrere tutto l'anno in solitaria, sono pronto a condividere, a condividere tanto, ma senza promettere castelli a nessuno (a parte il sottoscritto), almeno per quest'anno. <br />Detto questo, ecco stilata la lista dei miei propositi per il nuovo anno:<br /><br />@ Voglio festeggiare il mio primo quarto di secolo in modo semplice, ma particolare, stappando una bottiglia immerso in una pozza termale e ridere pensando al freddo che sentirò quando uscirò di lì;<br />@ Voglio credere di più in me, in tutti i campi, voglio dimostrare a me stesso di poter fare della mia vita, quello che voglio io;<br />@ Voglio migliorarmi, eliminare la mia timidezza con le persone che non conosco, conservando umiltà;<br />@ Voglio non prendermi troppo sul serio, non farmi prendere da situazioni stressanti e cercare di vivere sempre serenamente, soprattutto situazioni universitarie;<br />@ Voglio decidere io se quello che faccio sia giusto o sbagliato;<br />@ Voglio voler bene e farmi voler bene, ma non voglio essere limitato da un'altra persona;<br />@ Voglio passeggiare per Torino in un giorno qualsiasi vestito con abiti del '700, accompagnato da una pazza damigella con dei lunghi boccoli;<br />@ Voglio impegnarmi a migliorare le mie conoscenze, documentarmi di più, soprattutto nel mio settore;<br />@ Voglio imparare quel maledetto inglese che tanto mi limita nel conversare con gli stranieri;<br />@ Voglio partire con persone simili a me per un'avventura da zaino in spalla, mutande girate al contrario, lavoro,esperienze, viaggi, conoscenze e spensieratezza;<br />@ Voglio bere un cocktail in un negozio del centro di Milano, quelli con la musica a palla, come se fossi in una discoteca;<br />@ Voglio arrivare alla fine dell'anno e sapere almeno strimpellare qualche canzone con la mia chitarra, sarebbe una questione d'onore;<br />@ Voglio andare in Erasmus, provare questa esperienza che dicono ti cambi la vita, come l'innamorarsi;<br />@ Voglio trasmettere solidarietà e tranquillità, purtroppo si vede troppa gente ostile ed esageratamente competitiva;<br />@ Voglio scrivere più spesso sul mio moleskine, vorrebbe dire essere pienamente coinvolto in ciò che mi succede;<br />@ Voglio iniziare ad arrampicare, sono convinto sia una disciplina che rafforza il carattere;<br />@ Voglio ricordarmi di leggere questi propositi e cercare di portarli a compimento, sarebbe un passo molto deciso verso l'obbiettivo della “pianificazione di piccoli progetti da raggiungere” [cit].<br /><br />Benvenuto 2011!! Sono pronto a mangiarti!Panzuhttp://www.blogger.com/profile/12665543176038148776noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4703621051357884278.post-14047337946059110212010-12-07T09:38:00.000-08:002010-12-07T09:48:26.759-08:00Balla con me.<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYmYsAKp9Zprefg9KqrnrQarFOq_32gu9pJFnQb3X68_U_wQVhG6kgYJkovxMK8mF-7fGd1Dnhmcw5a6RtzZ6Hv2u1z0wa34LTwilL3AGkIl6M1RtokLF1NfYjsr9Sqmh-BGyPV6V22noe/s1600/Balla_con_me_m.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 222px; height: 320px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYmYsAKp9Zprefg9KqrnrQarFOq_32gu9pJFnQb3X68_U_wQVhG6kgYJkovxMK8mF-7fGd1Dnhmcw5a6RtzZ6Hv2u1z0wa34LTwilL3AGkIl6M1RtokLF1NfYjsr9Sqmh-BGyPV6V22noe/s320/Balla_con_me_m.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5547998151221974738" /></a><br />Non dirmi che mi ami, se ti capitasse di sentirlo.<br />Non dirlo neanche se ti venisse voglia di dirlo.<br />Saranno i tuoi occhi, il tuo sorriso che mi accoglie quando ci incontriamo, <br />che me lo diranno.<br />Non dire niente, così niente potrà cambiare.<br />Viviamo liberi, liberi ci incontriamo nella nostra dimensione... <br />non dargli un nome,<br />così niente potrà cambiare.<br />Guardami, baciami, vivimi... e dimmi nell'orecchio:"Ti voglio bene".<br />E' proprio questo che non si può cambiare.Panzuhttp://www.blogger.com/profile/12665543176038148776noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4703621051357884278.post-66735953832713782792010-10-21T10:28:00.000-07:002010-10-21T11:08:05.047-07:00Esaltazione e bronci vari...<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEij-0_ob6DhPlBVppEigc3W0NGFGKwAt0FSinNUPsFgZAnvVR5Kf055T_N6gXAxNrjGdYVIYwUam467UOyDtFlA5Q9Gh9-jPbV6SHHMnNzDeEEz9WSxHr6PThA3XOHCDcvfgpibPHS176I9/s1600/zen_garden.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEij-0_ob6DhPlBVppEigc3W0NGFGKwAt0FSinNUPsFgZAnvVR5Kf055T_N6gXAxNrjGdYVIYwUam467UOyDtFlA5Q9Gh9-jPbV6SHHMnNzDeEEz9WSxHr6PThA3XOHCDcvfgpibPHS176I9/s320/zen_garden.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5530560391682463586" /></a><br />Ma perché vedo soprattutto facce serie? Perché camminare per strada significa avvelenarsi le orecchie con i vostri clacson insistenti? Perché non vi lasciate andare nemmeno quando uscite a divertirvi?<br />Cammini per le strade e li vedi dappertutto, gli esaltati. La più alta concentrazione affolla i semafori la mattina, all'ora di punta. Quello davanti è assonnato, sbadiglia, l'occhio si chiude per un millesimo di secondo e.... l'esaltato suona il clacson. E' verde! E' automatico: sbadiglio da ippopotamo, occhio chiuso, verde! Com'è possibile? Chi controlla questi avvenimenti? Come quando uno si accende la sigaretta alla fermata del tram e all'improvviso... arriva il tram! E' sbalorditivo. Io, ogni volta che aspetto alla fermata spero in qualche tabagista nelle vicinanze, ma a quel punto, quando questo mio pensiero è cosciente, la sigaretta se la fuma tutta. Potrebbe farsene anche un'altra.<br />L'esaltato l'ho trovato anche sul tram, incredibile! Sei italiano, sulla cinquantina, hai un appuntamento imminente. E prendi il tram? Sulla linea che passa per le vie del centro? Te la sei cercata allora. Armati di pazienza! A quell'età non ti sei ancora reso conto che i mezzi pubblici di mattina viaggiano in ritardo?? Provata la carenza d'intelletto degli esaltati. La cosa bella è che quest'uomo ha scaricato la sua frustrazione sul conducente, colpevole secondo lui di beccare tutti i semafori rossi. Ha ragione, guarda te se oggi giorno si può essere tanto incapaci da beccarli tutti rossi, vergogna!<br />Supermercato. Altro contesto, stesso risultato. L'isterica (stavolta una donna) solitamente è quella che senti sbuffare alla cassa come un toro che carica il torero. Ma non è con te che si è incazzata, non preoccuparti, è incazzata con la promozione con la quale avrebbe potuto vincere delle tazze di porcellana. E' scaduta ieri quella stronza! Allora chiede spiegazioni, quelle tazze sono troppo importanti per lei, ha già detto alle sue amiche di averle nella vetrina del salotto. “Esiste un'altra maniera per averle?” Ma ecco che ne spunta un altro dietro di te.. sembra parli da solo, ma in realtà ha una specie di paraorecchie che lampeggia, al quale parla del “Self Liquidating Loan”(1). Ha l'aria di uno con un sacco di cose da fare, infatti in tempo zero lo puntualizza: “Signora, per cortesia... non ho tempo da perdere, io”. E io si?!? No. Nessuno ne ha, ma non siamo tutti degli spacca maroni!<br />E per finire, la discoteca. Uno pensa che uscire di sera sia una maniera per rilassarsi, scaricare le tensioni che si accumulano nella vita diurna, socializzare con nuova gente, divertirsi insomma. Invece no, c'è anche quello che esce dimenticandosi il sorriso sulla scrivania, quello che se gli calpesti un piede è pronto come minimo ad ammonirti guardandoti in cagnesco, affrettandosi a pulirsi la scarpa. E tu pensi:”Che cazzo hai le scarpe d'oro?”. Ma escono anche le cosiddette “acidelle”, quelle che quando un ragazzo le avvicina per parlare hanno sempre la risposta pronta: “Sono fidanzata”. E quindi sei morta? Sei venuta a una festa perché ti si è rotto lo stereo?<br />Forse devo ringraziarvi, cari membri di questa categoria sempre più numerosa, mi fate apprezzare quelle persone capaci di autoironia, di gesti gentili, di entusiasmo. Forse, non sapete di essere già morti... dentro.<br /><br />*(1) Self Liquidating Loan, forma di finanziamento a breve termine richiesta per disporre di capitale circolante, il cui rimborso avviene attraverso la trasformazione in contante delle scorte aziendali durante la gestione operativa. (copiato di sana pianta, tanto per dare un tono sofisticato al tipo del supermercato)<br /><br />Questo pezzo è un invito a rilassarsi, e non prendersi troppo sul serio. Cerchiamo di vivere la vita con un sorriso. ;)Panzuhttp://www.blogger.com/profile/12665543176038148776noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4703621051357884278.post-73430450382416217262010-09-20T04:48:00.000-07:002010-09-20T04:50:46.778-07:00Recuerdos eTiernos<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCryqaSMYoP2uJNtfhfQ3KCkr8-MOJVfv3U49isq_oBuCe1U-EtGUHs3BIHD9UOxV-vCVCRpAOzxPphs4XDGD9sbovcc6aEWCYZzg5j4Sek6-VUtOHFsGWNVpCqBuMbTkEJW9CuXG0yvDW/s1600/Beso.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCryqaSMYoP2uJNtfhfQ3KCkr8-MOJVfv3U49isq_oBuCe1U-EtGUHs3BIHD9UOxV-vCVCRpAOzxPphs4XDGD9sbovcc6aEWCYZzg5j4Sek6-VUtOHFsGWNVpCqBuMbTkEJW9CuXG0yvDW/s320/Beso.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5518961697456228210" /></a><br />Puedo escribir los versos más tristes esta noche.<br />Escribir, por ejemplo : 'La noche está estrellada,<br />y tiritan, azules, los astros, a lo lejos'.<br />El viento de la noche gira en el cielo y canta.<br />Puedo escribir los versos más tristes esta noche.<br />Yo la quise, y a veces ella también me quiso.<br />En las noches como ésta la tuve entre mis brazos.<br />La besé tantas veces bajo el cielo infinito.<br />Ella me quiso, a veces yo también la quería.<br />Cómo no haber amado sus grandes ojos fijos.<br />Puedo escribir los versos más tristes esta noche.<br />Pensar que no la tengo. Sentir que la he perdido.<br />Oir la noche immensa, más inmensa sin ella.<br />Y el verso cae al alma como al pasto el rocío.<br />Qué importa que mi amor no pudiera guardarla.<br />La noche está estrellada y ella no está conmigo.<br />Eso es todo. A lo lejos alguien canta. A lo lejos.<br />Mi alma no se contenta con haberla perdido.<br />Como para acercarla mi mirada la busca.<br />Mi corazón la busca, y ella no está conmigo.<br />La misma noche que hace blanquear los mismos arboles.<br />Nosotros, los de entonces, ya no somos los mismos.<br />Ya no la quiero, es cierto pero cuánto la quise.<br />Mi voz buscaba el viento para tocar su oído.<br />De otro. Será de otro. Como antes de mis besos.<br />Su voz, su cuerpo claro. Sus ojos infinitos.<br />Ya no la quiero, es cierto, pero tal vez la quiero.<br />Es tan corto al amor, y es tan largo el olvido.<br />Porque en noches como ésta la tuve entre mis brazos,<br />mi alma no se contenta con haberla perdido.<br />Aunque ésta sea el último dolor que ella me causa,<br />y éstos sean los últimos versos que yo le escribo.<br /><br />Pablo NerudaPanzuhttp://www.blogger.com/profile/12665543176038148776noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4703621051357884278.post-66096716782309602542010-09-07T14:08:00.000-07:002010-09-08T15:00:35.762-07:00Vento di Tramontana<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgE0GggpJebhUloSdYBLdHwh16NrR4mo-oEbxLWQjZCBidQ5XJNW70S1pyOh4ELEKQrEP3vLD9Z9no5hVwh7VUFNKkuOylO6imZbUdgCxWtzFA_b7ZAQmBAP_LK72csCZzoWlcDJwGHlnfp/s1600/Sfera.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 295px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgE0GggpJebhUloSdYBLdHwh16NrR4mo-oEbxLWQjZCBidQ5XJNW70S1pyOh4ELEKQrEP3vLD9Z9no5hVwh7VUFNKkuOylO6imZbUdgCxWtzFA_b7ZAQmBAP_LK72csCZzoWlcDJwGHlnfp/s320/Sfera.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5514282961313282322" /></a><br />Il cambiamento è arrivato subito. Netto. Radicale. Nuova città, nuova casa, nuova squadra, nuova Università, nuovi profumi, nuovi suoni, nuovi ritmi e una parte di cuore che se ne va. Nella testa e nell'anima solo la consolazione di una scelta ragionata, presa anche per favorire e assecondare il cambiamento. Non è mai facile fare certe scelte, ma a volte in questa strana vita i sogni sembrano irraggiungibili, e lasciano spazio ad altri che invece appaiono reali. A volte veniamo invasi da esigenze che non si possono evitare, ed è giusto lasciarsi trasportare. Ho imparato che nella vita è bene cercare di soddisfare le proprie aspettative. Nel momento in cui riusciamo ad essere soddisfatti, sarà ora di provare a completare il proprio cuore. Altrimenti, ci sarà sempre una piccola parte di noi che rivendicherà quell'aspettativa, ci consumerà da dentro, fino ad esplodere.<br />Quindi che sia tu o l'altra metà, o entrambi, ad avere bisogno di provare a cercare la propria strada, è bene che lo facciate. La vita è una (forse)e va vissuta bene, facendo delle scelte nel momento in cui servono. Ognuno di noi vale tanto, non è giusto limitarci. E se il tempo fosse chi da ragione alle nostre scelte, sarebbe bello incontrarti ancora su una strada che ci porti nella stessa direzione. Sarei pronto a scommettere di nuovo tutto, ma forse questo non è proprio il momento.<br /><br />Ti abbraccerò forte quando ci vedremo, come si abbraccia una persona cara. Ma mentre stacco alcuni attimi dalla parete, sento freddo... solo in questo istante mi rendo conto che, ormai, siamo uno Stupendo Ricordo.Panzuhttp://www.blogger.com/profile/12665543176038148776noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4703621051357884278.post-91143639708516679762010-09-04T09:19:00.000-07:002010-09-05T09:21:45.787-07:00Iniziare a studiare alle 18:00 di sabato pomeriggio!<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-DWIFooxEdNZXdSmiRGYIJdHMVq0ynHU1B2ZqSfCJZk3WETIru4kzoGfnsePdlw2w4d20QeMlfJ4Op4t1fAFtP2Qs-b6wg3NT7HVh70iPq0Rh7Z3t-n-DtmC_bURzoEB6cgl9XgXidnvg/s1600/sell_on_change.png"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 253px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-DWIFooxEdNZXdSmiRGYIJdHMVq0ynHU1B2ZqSfCJZk3WETIru4kzoGfnsePdlw2w4d20QeMlfJ4Op4t1fAFtP2Qs-b6wg3NT7HVh70iPq0Rh7Z3t-n-DtmC_bURzoEB6cgl9XgXidnvg/s320/sell_on_change.png" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5513104409531854194" /></a><br />Avete mai pensato a quanto sia importante il cambiamento nella vita delle persone? E quanto è importante stare bene con se stessi per stare bene anche con gli altri?<br />Io sento sempre questo bisogno di cambiare. Di esplorare, nuovi luoghi e nuove sensazioni. L'ho fatto nel piccolo della mia vita, quasi sempre, e forse sarà proprio la cosa che contraddistinguerà la mia esistenza. Quando mi metto alla prova, sento nell'aria un profumo diverso, sento che posso fare ciò che voglio. <br />Sono appena arrivato a Torino e questo profumo l'ho sentito forte, nelle piccole cose, come camminare per la strada e osservare i luoghi e le persone che mi circondano. Ammetto che ogni volta che cambio qualcosa della mia vita, una città piuttosto che un lavoretto, sono un pò spaventato. Come si dice: "Chi lascia la strada vecchia per la nuova, sa cosa lascia ma non ciò che trova". E l'ignoto fa un pò paura effettivamente, ma è questa sensazione che tira fuori il massimo da noi stessi. Sai che la vittoria o la sconfitta dipendono solo da te. Che se vuoi raggiungere il tuo obbiettivo te lo devi guadagnare. A volte ci sentiamo più sicuri con tutto ciò che ci serve a portata di mano, ci accontentiamo anche se non stiamo bene con noi stessi. Questa cosa si trasmette agli altri, volontariamente o no. Possiamo fare finta di essere contenti di noi stessi, ma perché dobbiamo soffrire quando basta un pò di coraggio e di incoscienza per toglierci da quella fossa e ricominciare a correre verso qualcosa che forse non raggiungeremo mai. Credo che valga la pena tentare di correre. Come dice mia madre:"Quando la morte arriverà a prendermi, dovrà trovarmi viva". E non dimenticherò mai questo semplice insegnamento.<br />Tutto questo per dire che ho paura, di molte cose, in questo momento, ma preferisco correre verso una meta che forse non raggiungerò mai piuttosto che accontentarmi di ciò che la ragione e i luoghi comuni dicono di fare. E anche se ammetto che ci sono momenti in cui mi incanalo come tutti gli altri sui binari scelti dalla società (vedi diplomi, università, e questo genere di cose), la mia indole mi porterà a cercare il cambiamento che mi terrà vivo. Per offrirmi agli altri con una luce positiva.Panzuhttp://www.blogger.com/profile/12665543176038148776noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4703621051357884278.post-32116888975398000812010-08-17T03:38:00.000-07:002010-08-17T03:46:10.977-07:00Un articolo utile per ogni viaggiatore<a href="http://www.makemydaymag.com/archives/3644">Clicca qui...</a>Panzuhttp://www.blogger.com/profile/12665543176038148776noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4703621051357884278.post-3109788432057624482010-03-28T04:54:00.000-07:002010-03-28T05:05:24.741-07:00PieRre<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjgrnWK2fy7ZBnW_0hjJUarRcz8xDwa0li_T9OMYS_VrciIH28gw8IkB2cV3bC_4uz6cIULRGia09tAyaHZc79eF7i9520oHC9Cg9BXdeArkDZWeuXFXJ-vBVxKFCb2c5bqBf0rCVVoNZrG/s1600/Immag0093.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 240px; height: 320px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjgrnWK2fy7ZBnW_0hjJUarRcz8xDwa0li_T9OMYS_VrciIH28gw8IkB2cV3bC_4uz6cIULRGia09tAyaHZc79eF7i9520oHC9Cg9BXdeArkDZWeuXFXJ-vBVxKFCb2c5bqBf0rCVVoNZrG/s320/Immag0093.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5453654499146776674" /></a><br />Sono tempi duri. Nessuno è contento. Il governo Zapatero riceve accuse sulle manovre anticrisi, sembra che la disoccupazione aumenterà ancora... non ti scoraggiare, la CERVECERIA HAMELIN è qui per aiutarti. <br />Lavoro ormai da quasi due mesi come PR per questa piccola birreria di calle Elvira, una delle vie più caratteristiche di Granada.<br />Il mestiere di PR è un'arte qui in Spagna, soprattutto di questi tempi in cui trascinare gente dentro il locale sembra difficile quanto scalare una montagna. La gente è un po' svogliata e preferisce tenere i pochi danari che possiede nelle proprie confortevoli tasche. La risposta più frequente ad una proposta di un PR è: No grazie, un altro giorno.<br />E' in questo clima di aridità economica che decine di giovani PR si contendono i pochi gruppi di studenti o turisti in festa. A colpi di chupiti gratis e prezzi stracciati si tenta di convincerli, non dimenticando mai di sorridere. Ognuno di noi ha il proprio stile, ma solitamente i più agguerriti sono quelli pagati per commissione, che se non riescono a spingere nessuno al bancone del bar se ne tornano a casa a mani vuote.<br />La CERVECERIA HAMELIN è unica nel suo stile, ogni sera un gruppo di gitani anima il bar con un flamenco verace e rustico, che coinvolge soprattutto i turisti. L'entrata è gratis e in più si può gustare un fresco Mojito al prezzo di 2 euro. Questo è quello che continuiamo a ripetere, come un disco incantato, noi PR dell'Hamelin.<br />In questi due mesi ho lavorato con un sacco di persone diverse, a volte nei quattro giorni settimanali di lavoro, le mie colleghe cambiavano ogni giorno.<br />C'era chi non vedeva l'ora di andarsene e passava il tempo a sbuffare, chi senza quasi parlare distribuiva i volantini e anche chi ha trovato un lavoro migliore ed è scappato.<br />Io rimango lì, tutto sommato il lavoro è divertente, e con l'arrivo della bella stagione dovrebbe essere migliore. <br />I miei attuali colleghi sono simpatici, una ragazza italiana che inventa parole Andaluz, una coppia appassionata di teatro che tenta di captare la gente con scenette, e una seria ragazza marocchina che compare ogni tanto.<br />Sembra che il capo dia lavoro a tutti e data la sua scarsa memoria si dimentichi poi di avere o no licenziato qualcuno, passando così le sue giornate a chiamare i dipendenti per confermare l'orario di lavoro. Se cerchi un'occupazione non esitare, il vecchio Santiago è qui per aiutarti.Panzuhttp://www.blogger.com/profile/12665543176038148776noreply@blogger.com0