giovedì 27 ottobre 2011

Vertigine


Il vento spettina i miei deboli capelli
la roccia è fredda sulla schiena
guardo il sole negli occhi.
Nasce un sorriso dal respiro affannato.
Sono piccolo, ma più grande dei palazzi.
Sono natura,
sono vivo.

giovedì 13 ottobre 2011

Grenoble


Era una sera di inizio settembre, calda. La valigia talmente pesante che solo con l'aiuto di un ragazzo, conosciuto sul treno, ero riuscito ad infilarla nello spazio per i bagagli. Il taxista cercava di chiacchierare durante il tragitto, ma io, non capivo niente. Désolé!
Arrivare in residenza fu come entrare in una centrifuga di parole, io annuivo e loro non mi capivano. Cercavo nella centrifuga le parole adeguate per comunicare, ma non le trovavo, quella girava forte. Dopo una ventina di minuti passati a scoprire in quale edificio si trovava la mia stanza, due ragazzi mi aiutarono a raggiungere il terzo piano in un viaggio solo, con tutti i bagagli.
Quella notte feci le tre del mattino, nel pub della residenza, insieme a loro. Pensai subito che quel pub, così vicino a casa, sarebbe stato la mia rovina. Mi ci vedevo già a gustarmi una birra e parlare con qualcuno a notte fonda e con la sveglia puntata a prima mattina. Per fortuna il bar non è sempre aperto e durante i corsi chiude all'una. Pericolo scampato!
La residenza è a quindici minuti dalla città ed ha una vista stupenda. La mattina dalla mia finestra vedo il sole sorgere dietro le Alpi (quando mi sveglio presto), da quella della cucina lo vedo andarsene. La città, là sotto, è un groviglio di giovani in cammino.
E' stato un mese pieno. Gente nuova. Autostop. Feste. Corsi di cui non capisco granché. Sport. Incontri che durano il tempo che impiega il sole a risorgere. Parole che credi di aver imparato, ma che dimentichi dormendoci su. La birra di Monaco. Il ricordo di emozioni passate ma ancora vive. La paura di quando sei in cima alla parete e il tuo compagno di arrampicata non ti sembra molto sveglio. L'odio profondo per la salita alla residenza che ti dimentichi all'arrivo. La baguette con fromage nelle settimane di povertà. La serata del cinema che ti fa sentire un pirla. La musica nel campus. Il surreale silenzio dei tram. Camping. Cesso e docce in comune. La leggerezza di essere me stesso.