mercoledì 6 aprile 2011

L'arte del perder tempo.


"Perchè vai in Erasmus? Vuoi perdere un anno? Vuoi andare a divertirti?"

Queste domande me le ha poste un mio compagno di corso, una mattina, pochi minuti prima di una lezione. Entrando nell'edificio era passato davanti alla bacheca della segreteria dove, tra gli altri, aveva visto il mio nome nella lista dei vincitori delle borse Erasmus.
Io ero un pò disorientato, oltre alle domande a raffica, senza che mai avessi scambiato due chiacchiere con questa persona, (a causa della caratteristica chiusura verso lo sconosciuto di chi ha già un gruppo di amici) erano le nove del mattino ed ero assolutamente incapace di mantenere una conversazione.
La mia risposta è stata:"Se un'esperienza all'estero è per te una perdita di tempo, si, perderò un anno".
Solo dopo alcuni minuti ho riflettuto su cosa significassero esattamente quelle domande, su ciò che probabilmente poteva esserci nella testa di quella persona, e mi sono sentito fortunato del fatto che nella mia testa ci fosse qualcosa di totalmente diverso. Quel ragazzo era solo uno dei tanti, tantissimi che hanno un'idea completamente sbagliata dell'Erasmus... E' vero, gli studenti che si recano all'estero per studiare, in molti casi vengono superagevolati, frequentano poco le lezioni, passano il tempo a fare festa, a viaggiare e a godere della vita! Ma come si può fermarsi a questa visione superficiale? Come si può dimenticare che vivere in un paese che non è il tuo, significa (visto che siamo italiani) che niente, o quasi, funziona esattamente come nel tuo paese? Che si è costretti ad arrangiarsi? Come ci si può dimenticare che il trovarsi in un posto dove la gente non parla la nostra lingua, sia uno stimolo e non una penalizzazione?? Come si può non aver voglia di misurarsi?
Andrò a godere di questa fortuna, questo è certo, come faccio qui a Torino e come ho sempre fatto, non cè niente di male nel cercare di divertirsi e stare bene nella propria vita. Conoscerò gente nuova, imparerò un'altra lingua che mi permetterà di relazionarmi con milioni di persone in più, frequenterò un'Università diversa e molto probabilmente più prestigiosa e organizzata della mia, respirerò un'altra aria, sapori diversi, suoni differenti, muoverò un'altro passo alla ricerca di me stesso.

Ogni mattina, guardando quella bacheca, sono fiero di leggere il mio nome tra quei pochi dell'elenco e mi piace pensare a chi di noi due, in realtà, stia perdendo tempo.

1 commento:

  1. Va là, ovviamente fai benissimo, quello lì nel peggiore dei casi è un pirlotto, nel migliore capirà troppo tardi e si mangerà le mani!

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